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20 Febbraio 2024Gli inediti di Ivo Andrić in libreria!
"Il caso di Stevan Karajan"
Dieci storie inedite sulla giustizia del Premio Nobel
Una porta chiusa a chiave e dietro una donna testarda; un carpino in cima a un colle е stanchi uomini che pensano; lo sciopero delle donne alla tessitura dei tappeti; un’equilibrista sul filo; un imprenditore in vestaglia su una poltrona, nel salotto della sua villa appena bombardata.
Dieci storie inedite ambientate nel Novecento che raccontano di giustizia e soprattutto di ingiustizia, subita e taciuta, oppure gridata in goffi tentativi di ribellione soffocati dal potere, dal denaro o dalla violenza. Il premio Nobel Ivo Andrić, con sensibilità e maestria, racconta donne e uomini intrappolati dalla burocrazia, sconvolti dalla guerra e dalle ambizioni altrui.
Ivo Andrić e la sua percezione dell’ingiustizia
Dalla postfazione di Božidar Stanišić
Il motivo dell’ingiustizia è uno dei più frequenti nell’opera letteraria di Andrić. È logico quindi interrogarsi sulle ragioni di quella frequenza. Crnjanski, come Andrić, riteneva che per comprendere ogni artista la cosa essenziale fosse la sua opera. Tuttavia, a differenza di Andrić, che sotto questo aspetto era più radicale del suo amico (l’opera è tutto), per lui era importante anche la vita dell’autore. Per questo riporterò almeno alcuni dettagli dell’infanzia e della giovinezza di Andrić, che, ne sono convinto, ebbero un riflesso sulla sua percezione dell’ingiustizia e di conseguenza sull’espressione creativa delle sue numerose manifestazioni. Fin dalla sua infanzia, per Andrić i libri ebbero una grande importanza; in essi intuiva gli immensi universi dell’ignoto e del magico. Ma il liceale sarajevese, figlio di una povera operaia di una fabbrica di tappeti, per i libri non aveva denaro.
Si fermava spesso davanti alla vetrina della libreria di Jaroslav Studnička, un ceco immigrato nella Sarajevo austroungarica, e poteva solo osservarli da dietro il vetro.
«Più volte mi allontanavo da quella vetrina e poi vi ritornavo ancora, finché non iniziava a calare la sera autunnale e finché nella vetrina non si accendeva di colpo la luce, e il suo riflesso non cadeva sull’asfalto bagnato. Allora si doveva lasciare tutto e ritornare nel quartiere lassù, alla mia vita reale…».
Lassù, nel ripido vicolo Basamaci, a Bistrik, nel povero appartamentino della madre operaia. Dai libri lo separava una barriera di cristallo, apparentemente equanime (ognuno poteva vederli), ma credo che quella vetrina, come metafora dell’irraggiungibile, fosse per lui anche una delle percettibili manifestazioni dell’ingiustizia. E questa diceva a chiare lettere: tutto si può comprare se abbiamo i soldi. «E quando non li abbiamo, perché non li abbiamo almeno per i libri?» sembrava che si chiedesse il ragazzo, futuro scrittore. (Meša Selimović, criticando a ragione il paradiso promesso dell’uguaglianza nel socialismo, una volta citò il proverbio popolare: “Da sempre, qualcuno ha, e qualcuno guarda”).
Ci fu un’altra barriera che segnò l’esperienza della vita di Andrić nel processo di consapevolezza dei meccanismi sociali dell’ingiustizia: i muri della prigione di Spalato e del carcere di Maribor, dopo l’accusa di aver collaborato con gli autori dell’attentato di Sarajevo.
«Costretto e impotente, in quella umida fossa, in una posizione che mi abbassava allo stato bestiale, io per la prima volta intesi con il pensiero e colsi con il sentimento il senso della vita umana e della lotta…».
Rassegna stampa
«Le edizioni Bottega Errante pubblicano ora un’opera minore ma sempre viva di Ivo Andrić nell’incisiva traduzione di Alice Parmeggiani e con un’intensa postfazione di Božidar Stanišić, “Il caso di Stevan Karajan”. Il “caso” di quest’ultimo non è soltanto la sua odissea nel disordine e nella devastazione della guerra che gli sconvolge l’esistenza, la famiglia e la casa; è anche la sua inappellabile forza d’animo che gli permette di tenere il timone pure fra le bombe e le tragedie, come se il mondo ed il suo senso avessero nonostante tutto una loro drammatica saldezza».Claudio Magris, Corriere della Sera
Con questa raccolta l’opera di Andrić si arricchisce di un ulteriore, significativo tassello. Il suo ritratto, solitamente limitato alle opere maggiori acquisisce nuove sfumature, cromatismi essenziali per definirne il carattere e l’indubbia grandezza.
Riccardo Cenci, PulpMagazine
“Il caso di Stevan Karajan” è un piccolo manuale del tono – sempre il medesimo – e della ricchezza – sempre vasta – dello spartito di Ivo Andrić, e chi già lo ama ne ritroverà tutte le ragioni.
Marco Archetti, Il Foglio
Nei personaggi di Andrić colpiti dall’ingiustizia si risveglia un pensiero che li conduce verso una più profonda riflessione sul mondo, sulla sorte umana e sulla storia.
Božidar Stanišić
Andrić è un classico, comparabile a Gogol’ o a Čechov.
Predrag Matvejević
- Cronache dell’ingiustizia di Riccardo Cenci su PulpMagazine del 15 marzo 2024
- L’atonalità kafkiana mormora imperterrita nella prosa di Ivo Andric di Marco Archetti su Il Figlio, 7 marzo 2024
- La storia si accanisce sugli eroi di Ivo Andrić, recensione di Claudio Magris per il Corriere della sera, 27 febbraio 2024
- Le storie di Andrić sono una collezione di ingiustizie presenti, passate, future, di Seba Pezzani su Il Giornale, 21 febbraio 2024
- Ivo Andrić e l’ingiustizia, recensione di Barbara Mary Tulisso per Il Piccolo, 14 febbraio 2024
- Sciopero nella fabbrica di tappeti, Tuttolibri, La Stampa, 10 febbraio 2024
Ivo Andrić
Come si misura lo spessore di uno scrittore? Probabilmente dallo stile, dal mondo – inventato o reale che sia – che riesce a evocare, ma più di tutto dalla capacità di parlare all’uomo al di là del tempo e dello spazio in cui le vicende sono circoscritte. Andrić possiede questa capacità che rende le sue opere attuali oggi più che mai.
Il Sole 24 Ore
IVO ANDRIĆ È il primo rappresentante della letteratura slava meridionale ad essere insignito del premio Nobel (1961), destando l’interesse di un pubblico internazionale. Nato a Travnik (Bosnia ed Erzegovina) nel 1892, trascorre la maggior parte della sua vita a Belgrado, dove scrive le sue opere più note e dove è sepolto. È politicamente attivo da quando, terminati gli studi, viene eletto presidente del Movimento progressista serbo-croato. Si dedica alla carriera diplomatica, soggiornando in diverse città europee e approfondendo nel contempo la vocazione letteraria. Risale agli anni Trenta la pubblicazione di alcune novelle e al 1945 quella dei due romanzi maggiori, La cronaca di Travnik e Il ponte sulla Drina. Muore a Belgrado nel 1975. Per BEE ha pubblicato nel 2017 In volo sopra il mare e altre storie di viaggio, nel 2020 il romanzo La vita di Isidor Katanić, nel 2021 Litigando con il mondo, nel 2022 La Signorina, nel 2024 Il caso di Stevan Karajan.
Scopri i libri di Ivo Andrić
Bottega Errante Edizioni ha cominciato a pubblicare opere di Ivo Andrić nel 2017 con In volo sopra il mare e ha proseguito nella ricerca e nello studio dell’opera dell’autore pubblicando titoli già presenti in traduzione italiana – come La signorina – e soprattutto inediti – nel 2020 il romanzo La vita di Isidor Katanić, nel 2021 Litigando con il mondo, nel 2024 Il caso di Stevan Karajan.
Scopri tutti i titoli dell’unico Premio Nobel dei Balcani:
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Il caso di Stevan Karajan
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In volo sopra il mare
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La signorina
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La vita di Isidor Katanić
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Litigando con il mondo
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