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11 Novembre 2024IL VICINO, di Marina Vujčić
Un romanzo ad alta tensione sulle scale di un condominio
Da oggi in libreria “Il vicino” il nuovo romanzo della scrittrice Marina Vujčić, tradotto da Estera Miočić. Marina Vujčić, autrice croata già apprezzata dai lettori italiani con il romanzo “Una questione di pelle”, ci porta con il “Il vicino” nella vita di Katarina Bauković. Katarina è una donna come tante: lavora all’ufficio per l’impiego, ha un brutto rapporto con la madre e la sorella, vive in un appartamento in affitto e soffre di solitudine. La sua vita cambia improvvisamente quando nota il vicino del secondo piano. “Il vicino” è un romanzo ad alta tensione sulle scale di un condominio che racconta le nostre solitudini, le ossessioni e le paranoie, il nostro bisogno d’amore. “Il vicino” ha vinto i premi V.B.Z. e TISAKmedija per la migliore opera inedita. Ad oggi è uno dei romanzi più letti e amati dai lettori croati.
Buona lettura!
Siate pronti a tutto… Marina Vujčić è terribilmente brava a spaventare le persone, ma dovreste anche tenere a mente che Katarina Bauković è bravissima a manipolare i vostri sentimenti. Niente è come appare. Tanja Tolić
L'estratto
Le sette e quindici è il nostro orario. Alle sette e quattordici chiudo la porta e scendo a piedi dal quarto piano. Mezzo minuto dopo tu chiudi il tuo appartamento al secondo piano. Alle sette e quindici mi raggiungi al primo piano o al piano terra. A volte sei tu a dire “buongiorno” per primo. Anche se preferisco quando è così, a volte ti anticipo con il saluto per non farti pensare che sono maleducata. Ogni tanto mi tieni aperta la porta d’ingresso del condominio, a volte invece sono io che afferro la maniglia per prima, mi giro un po’ per assicurarmi che tu abbia preso la porta dietro di me e che non ti si chiuda sul naso. Una cosa del genere non sarebbe per niente carina. Così invece è carino. Io e te da soli nell’androne. I passi che conosciamo. L’incontro che abbiamo ripetuto più di cento volte negli ultimi sei mesi, da quando sei venuto ad abitare qui.
Di solito sei molto puntuale, ma qualche volta è successo che ho dovuto rallentare perché non avevo sentito né la tua porta chiudersi, né i tuoi passi. Sono tornata al terzo piano in attesa di sentirti, dopodiché mi sono affrettata come se pure io fossi stata un po’ in ritardo. Chissà se hai trovato strano che facciamo tardi negli stessi giorni.
Quando usciamo tu vai a destra, io a sinistra. A destra c’è il parcheggio, a sinistra la fermata dell’autobus. Mentre aspetto l’autobus, con la coda dell’occhio ti vedo salire in macchina e andartene. Non so dove, così come tu non sai dove sono diretta io. A volte, dopo aver preso posto sull’autobus, chiudo gli occhi e immagino di viaggiare accanto a te nella tua auto. Non mi dà fastidio che non parli. Probabilmente lo fanno tutte le coppie quando al mattino vanno a lavorare.
Anche se usciamo sempre alla stessa ora, torniamo in orari diversi. In realtà sei tu che torni a un’ora sempre diversa. È impossibile starti dietro. A volte passo vicino alla finestra molto più tempo di quanto vorrei, ma se perdo il tuo arrivo, dopo per tutto il pomeriggio e la sera mi sento come se fossi stata privata di qualcosa.
Intervista a Marina Vujčić
Leggendo “Il vicino” si rimane colpiti dalla facilità con cui il lettore entra nei pensieri della protagonista. Abbiamo chiesto a Marina Vujčić di raccontarci com’è nato questo personaggio e come si è sviluppato durante la stesura: «Katarina Bauković rappresenta la mia esperienza di scrittura più insolita. Mi sono sentita letteralmente come se questa persona si fosse trasferita nella mia testa e mi stesse usando come mezzo per raccontare la sua storia. Ogni mattina mi sedevo alla mia scrivania con la grande curiosità di sapere cosa mi avrebbe preparato questa donna speciale. Devo ammettere che assieme a lei mi sono divertita moltissimo perchè mi ha sorpreso a ogni nuova pagina. Mi sono sentita proprio come i lettori che oggi leggono il romanzo: scrivevo una pagina senza avere idea di cosa mi aspettasse nella successiva. Per questo se mi chiedete come sono riuscita a rendere vivida una personalità del genere rispondo: non ne ho proprio idea! Mi sono semplicemente arresa al personaggio e ho lasciato che lei mi guidasse, e Katarina mi ha guidato nel suo modo bizzarro. Non conosco nessuno come Katarina, ma per me questa è la parte più emozionante dello scrivere: poter “incontrare” persone che non conosco nella vita reale».
Questa sensibilità per la psicologia dei personaggi e per le loro solitudini era già emersa nel suo romanzo precedente “Una questione di pelle”. I due romanzi hanno diversi punti in comune. Come ci spiega Marina Vujčić: «“Una questione di pelle e “Il vicino” sono gli unici due miei romanzi che hanno punti in comune: il principale è la solitudine dei protagonisti in un mondo spietato che non si accorge delle loro preoccupazioni e problemi umani. Mi sono sempre interessate le cosiddette persone “insignificanti”, come vivono nel loro mondo, perchè per me le “persone insignificanti” sono come noi. Mi interessava scrivere di come le loro preoccupazioni possono assumere dimensioni rilevanti, di come in tutte le nostre vite insignificanti ci sono momenti nei quali qualcosa di nostro – una preoccupazione, la solitudine, una nostra mancanza o un problema – cresce fino al punto in cui è necessaria una svolta, e del momento nel quale bisogna cambiare.
I protagonisti di “Una questione di pelle” hanno scelto la solitudine, a differenza della protagonista de “Il vicino”, ma grazie alla situazione che ho creato per loro, hanno dubitato della loro scelta. I romanzi sono simili in quanto entrambi rappresentano una sorta di “fiaba urbana”, ma una fiaba che “tiene” e in cui possiamo credere. Anche se non conosciamo persone che si comportano così, è verosimile che esistano da qualche parte tra noi».
Il personaggio di Katarina Bauković attraversa diverse forme di violenza psicologica. Katarina è disprezzata dalla sua famiglia, viene tradita, derubata e abbandonata dal suo compagno. Ad un certo punto dice basta e a sua volta si trasforma in una persona aggressiva. Che cosa racconta la storia di Katarina?
«Katarina ha un’enorme mancanza di fiducia in se stessa, ma quando vediamo come è cresciuta e come gli altri l’hanno trattata, è del tutto chiaro perché sia così insicura e perché sia disperatamente bisognosa d’amore. Per tutta la sua vita è stata costantemente circondata da persone che hanno approfittato di lei e l’hanno umiliata: ad un certo punto è stato semplicemente naturale per lei “scoppiare” e combattere per se stessa. Anche se per un attimo sembra diventare aggressiva e pare che il suo comportamento diventi patologico, man mano che la storia si dipana ci rendiamo conto che le tante ingiustizie che le sono capitate l’hanno portata a cercare “vendetta”.
Ciò che percepiamo come aggressività da parte sua in effetti non è tanto crudele e duro quanto ciò che gli altri le hanno fatto. L’intera società è strutturata in modo tale che l’aggressività nei confronti delle donne sia qualcosa di comune e di normale, e che le donne non debbano reagire in questo modo, ma restino sottomesse e accettino il proprio destino. Ho voluto dare a Katarina l’opportunità di lottare per se stessa».
Marina Vujčić
MARINA VUJČIĆ (Trogir, 1966). Scrittrice, drammaturga e editor, è una delle autrici più note e produttive della Croazia. Ha pubblicato diversi romanzi ed è stata più volte vincitrice del prestigioso premio Marin Držić per la drammaturgia. È stata direttrice della prosa al Teatro Nazionale di Spalato. Oggi è a capo del programma
culturale del Kantun Kulture di Trogir. Con Una questione di pelle ha debuttato in traduzione italiana (BEE, 2021). Nel 2015 Il vicino si è aggiudicato i premi V.B.Z. e TISAKmedija per la migliore opera inedita e ad oggi è uno dei romanzi più letti e amati dai lettori croati.