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13 Novembre 2024Jugobasket
Le voci di tre generazioni leggendarie del basket jugoslavo
Storie di sport, cultura e identità, attraverso le parole di chi ha costruito il mito della pallacanestro jugoslava
Da oggi in libreria Jugobasket. Tre generazioni leggendarie il nuovo libro di Alessandro Toso, con la postfazione di Dino Meneghin, che attraversa quarant’anni di storia in cui il basket jugoslavo è passato dall’essere un fenomeno semi-professionistico a diventare un simbolo globale.
Jugobasket nasce da anni di viaggi e incontri con i grandi protagonisti che hanno scritto un capitolo indelebile del basket europeo e mondiale. Una storia di sport, cultura e identità, narrata attraverso le parole di chi ha costruito il mito della pallacanestro jugoslava da Boša Tanjević a Praja Dalipagić, da Žele Obradović a Toni Kukoč, Saša Danilović e molti altri.
Jugobasket svela le storie dietro a tre generazioni di leggende e campioni, dai pionieri agli iconici atleti come Dražen Petrović, Toni Kukoč e Vlade Divac, offrendo un ritratto profondo e personale dei valori umani che hanno portato questi uomini a distinguersi non solo per le abilità tecniche, ma anche per lo spirito di sacrificio e l’unità che li caratterizzava.
Il movimento jugoslavo ha sempre avuto la forza mentale e tecnica di sfornare giocatori forti, belli da vedere, pieni di fantasia: era evidente che si divertivano giocando, e questo da avversario ti faceva incazzare ancora di più. Eri sotto di venti punti e questi si passavano la palla dietro la schiena, o te la facevano passare in mezzo alle gambe.
Dino Meneghin
Una chiacchiera con Boša Tanijević
Qualche tempo dopo la mia chiacchierata con lui a Trieste, Bogdan Tanjević mi ha chiamato per chiedermi una cosa legata al mio lavoro “diurno”, e dopo avergli fornito l’informazione abbiamo cominciato a chiacchierare di basket. In quell’occasione è emerso un aneddoto secondo me emblematico di quanto ho raccontato nel libro. All’inizio degli anni Ottanta, Tanjević era assistente allenatore della Nazionale jugoslava, ed era suo compito occuparsi anche delle nazionali giovanili. Ogni anno la Jugoslavia mandava negli Stati Uniti delle rappresentative di giocatori giovani perché si facessero le ossa contro i pari età dei college, ma a quel tempo il divario tra le due nazioni era enorme, ovviamente in favore degli USA. Tanto per capirci, anche in Italia i giocatori appena usciti dall’università americana potevano giocare da stranieri in serie A, dimostrandosi spesso decisivi. Così in un’occasione “Boscia” chiese a Praja Dalipagić di rinforzare la sua squadra junior, tanto per riequilibrare le forze. Durante quella tournée la Jugoslavia junior giocò anche contro North Carolina, l’università in cui militava Michael Jordan, e Dalipagić si confermò cannoniere implacabile a suon di trentelli e quarantelli. Qualche anno dopo Jordan, ormai professionista con i suoi Chicago Bulls, venne in Italia per un tour promozionale della Nike, e durante il viaggio ebbe modo di rivedere Tanjević. Appena esauriti i saluti e i convenevoli, Jordan gli chiese “Ma dov’è finito quel giocatore con i baffi che hai portato in America con te e che ci ha massacrati quando abbiamo giocato contro di voi? Perché non è nella NBA?” Michael Jordan, il più grande giocatore della storia della pallacanestro, era rimasto impressionato a tal punto da Praja che si sarebbe aspettato di vederlo in campo da avversario, con la maglia di qualche altra squadra americana. I tempi di Petrović, Kukoč, Rađa e Divac erano ancora lontani, nessun europeo si sognava di tentare la carta NBA, ma secondo MJ, Praja Dalipagić avrebbe potuto giocarci, e da protagonista.
Alessandro Toso
ALESSANDRO TOSO Nato a Venezia nel 1970 ed è cresciuto a Treviso, dove vive. Dopo una lunga esperienza nel giornalismo sportivo ha cominciato a occuparsi di export presso una multinazionale nel settore dell’edilizia, settore nel quale lavora tuttora. È autore di tre romanzi: Destini Verticali (Ediciclo), A Galla (Scrittura&Scritture) e La Ragazza del Bar Centrale (Bottega Errante). Da ottobre 2023 conduce insieme a Massimo Iacopini Boomerball Podcast, un podcast nel quale ospita leggende della pallacanestro italiana.
Storie di sport e di sportivi
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