
1992-2022 // Il Padre
22 Marzo 2022
1992//2022 Le Marlboro di Sarajevo
29 Marzo 2022Lo scrittore è colui che tenta di comprendere le persone. Anche quelle radicalmente diverse da lui. Quelle che è più difficile comprendere. Lo scrittore dovrebbe comprendere il male e trovarlo dentro di sé. Miljenko Jergović
Mentre si consumava il terzo anno di assedio della città di Sarajevo, nella cittadina di Srebrenica si svolse l’eccidio più atroce accaduto sul territorio europeo dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Diverse le testimonianze letterarie e vasta la letteratura e saggistica che si occupa di questo argomento da più punti di vista. Ne mancava uno ancora: una ricostruzione degli aspetti organizzativi, la logistica, il calcolo. Perché ci vuole una mente lucida e precisa, organizzata, per uccidere 8000 uomini e ragazzi in pochi giorni e occultarne i corpi. Ci vuole la persona giusta: Ljubomir Beara.
Ivica Đikić, giornalista e scrittore già noto al pubblico italiano per il suo straordinario romanzo Circus Columbia (BEE, 2019), per anni ha portato avanti un’inchiesta volta a comprendere non il perchè ma il come la strage sia stata compiuta.
Per riuscire a dare una forma razionale all’orrore ha deciso di adottare il romanzo documentario e di percorrere quei giorni del luglio 1995 a Srebrenica nel minimo dettaglio dal punto di vista dell’uomo che curò l’organizzazione dell’eccidio.
Un libro che fonda sui dati e sui fatti e ricostruisce la psicologia degli attori principali chiarendo responsabilità, colpe e connivenze: descrive appunto il “metodo” Srebrenica.
Per condurvi su questo percorso vi proponiamo una video intervista a Ivica Đikić da parte del giornalista Gigi Riva, registrata in un caldissimo giorno di luglio 2020; il prologo al romanzo in cui l’autore esplicita la sua strategia per comprendere l’indicibile orrore; un consiglio di lettura dell’intervista a Ivica Đikić di Christian Elia per il mensile Millennium (marzo 2022).
Al prossimo appuntamento con #5aprile1992.
Leggi il prologo
La conclusione della mia ricerca durata molti anni è che quanto è accaduto a Srebrenica sia stato il risultato di un’operazione che il generale Mladić impose ai suoi comandanti nella zona e loro ad altri, fino agli esecutori materiali. Nessuno, in questa lunga catena di comando, ha detto “no”.
Ivica Đikić intervistato da Christian Elia