Giorgia Spadoni vince il Premio Polski Kot per la traduzione 2024
17 Marzo 2024Sarajevo nel cuore di Bottega
4 Aprile 2024"Figlio di papà" di Dino Pešut
La generazione dei nati negli anni Novanta raccontata senza compromessi
Il 20 marzo arriva in tutte le librerie il romanzo Figlio di papà, dello scrittore e drammaturgo croato Dino Pešut, tradotto in italiano da Sara Latorre.
Figlio di papà racconta di un trentenne originario di una cittadina di provincia che, dopo il tentativo fallito di stabilirsi a Berlino, trascorre le sue giornate lavorando come receptionist in un hotel di Zagabria, in bilico tra la propria disperazione, un ricco amante, una cartellina piena di poesie inedite e la malattia del padre. È il rapporto tra padre e figlio, da sempre ambivalente e minato dal passato che incombe su di loro, a rappresentare la chiave di volta dell’esistenza del giovane.
Senza compromessi, con capitoli brevi e potenti, pieni di emozioni profonde alternate a sesso e morte, paura e gioia, Pešut dimostra di essere una voce originale che interpreta perfettamente il tempo in cui vive e la generazione di chi è nato negli anni Novanta.
Che rapporto hai con tuo padre? Cosa succede quando la sua vita giunge al termine? Come ti influenzano la classe sociale, le origini, l’essere gay e la pressione delle aspettative dei genitori? Pešut affronta tutti questi argomenti e racconta la storia emozionante di un giovane che cerca il suo posto nel mondo.
Libri che ci assomigliano
La traduttrice Sara Latorre racconta il rapporto tra il romanzo e chi lo traduce
Tra le note del telefono ho questa frase: “Proponiamo i libri che ci assomigliano”. Me la sono appuntata anni fa, durante un workshop tenuto dall’artista, scrittrice e traduttrice Canan Marasligil. Secondo Marasligil, scegliamo di proporre la traduzione di un testo a una casa editrice (operazione faticosa e fatica spesso vana) quando sentiamo che parla anche di noi, che ci racconta e ci rappresenta.
A me, con Figlio di papà di Dino Pešut, è successo proprio questo. Il romanzo tratta di una generazione (la nostra, di Dino e mia) piena di potenziale ma priva di opportunità, emotivamente immatura ed economicamente impotente. Il protagonista, giovane e disincantato, ha paura di credere in qualcosa, sia esso il suo talento artistico o l’amore, perché è terrorizzato dall’idea di ricevere altre delusioni e di non essere abbastanza. A soli trent’anni, si sta già arrendendo al cinismo. Servirà la malattia del padre, un uomo di cui vuole pensare di essere l’opposto, a fargli finalmente prendere le redini della sua vita.
Tradurre questo romanzo è stato bellissimo sotto tanti punti di vista.
Innanzitutto, si tratta di un testo contemporaneo che potrebbe sembrare linguisticamente molto lineare (e questo grazie al grande talento dell’autore), ma in realtà presenta varie sfide traduttologiche che mi hanno divertita moltissimo: la brevità dei periodi, la voce specifica di ogni personaggio, il lessico queer. L’alto valore letterario del libro, insieme al suo contenuto di grande rilevanza anche politica, mi rende molto orgogliosa del lavoro svolto.
Secondariamente, Figlio di papà rappresenta per me una piccola svolta, il momento in cui ho capito che, forse, questo mestiere lo potrei fare sul serio. Lavorare con Bottega Errante è il sogno di chiunque studi lingue un po’ a Est, e il fatto che abbiano creduto nella mia proposta mi ha dato la spinta di cui avevo bisogno.
Infine, attraverso questo libro posso dire di essere diventata amica di Dino Pešut, scrittore brillante e ragazzo dalla sensibilità rara. Non era scontato che desse fiducia a un’aspirante traduttrice né che si dimostrasse sempre disponibile di fronte alle mie domande e interessato a ciò che avevo da dire, e per questo avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.
Spero che Figlio di papà arrivi a tutte le persone che hanno bisogno di leggersi o, come nel caso di Dino e mio, scriversi e tradursi.Sara Latorre
Rassegna stampa
- Dino Pešut / Generazione senza futuro di Riccardo Cenci su PulpMagazine, 7 maggio 2024
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Figlio di papà: romanzo dello scrittore e drammaturgo croato Dino Pešut. Il racconto di una società in crisi, intervista di Walter Skerk per RAI EstOvest, 25 marzo 2024
- II figlio di papà torna a casa del padre malato terminale. E sarà lui ad aiutarlo a salvarsi di Marta Herzbruch su Il Piccolo, 10 marzo 2024
- Sara Latorre ospite del podcast Il posto delle parole di Livio Partiti, 11 giugno 2024
Scopri gli appuntamenti con "Figlio di papà"
Dino Pešut dialoga con Vera Gheno
10 maggio, ore 10:30-11:30 Sala Internazionale, Pad. 2
Evento in collaborazione con Fraktura, Ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia e Unione Europea
Dino Pešut dialoga con Sara Latorre e Sergia Adamo
12 maggio, ore 18:30 Loggia del Lionello – Udine
Evento al Festival letterario internazionale Vicino/lontano in collaborazione con Bottega Errante per il progetto Voci a Est, Arcigay Udine – FÛR! e con il DILL, Dipartimento Lingue e Letterature, comunicazione, formazione e società dell’Università di Udine.
L'autore: Dino Pešut
Lasciamoci ancora una volta stupire dalla freschezza, dall’originalità, dall’anticonformismo, e dalla potenza narrativa che connota la giovane letteratura che arriva dai Balcani. Marta Herzbruch
DINO PEŠUT (Sisak, 1990). Scrittore, drammaturgo e poeta croato. Laureato presso l’Accademia di Arte Drammatica di Zagabria, è noto come drammaturgo sia in patria che all’estero; plurivincitore del premio Marin Držić, ha ricevuto il premio Deutscher Jugendtheaterpreis e il premio della fondazione Heartefakt per il testo contemporaneo socialmente più impegnato. Partecipa al programma residenziale per giovani drammaturghi del Royal Court Theatre di Londra. I suoi testi sono stati tradotti in inglese, tedesco, francese e polacco. Figlio di papà rappresenta il suo debutto in traduzione italiana.
La traduttrice: Sara Latorre
SARA LATORRE (1997, Ghisalba). Originaria della Bassa bergamasca, ha studiato Traduzione e Mediazione Culturale da serbo-croato e russo a Udine. Di giorno fa un lavoro normale, la sera si interessa di questioni di genere, linguaggio inclusivo e jugosfera. Ha tradotto Le trappole della buona educazione. Saggi sul femminismo e la cultura pop di Maša Grdešić (Asterisco Edizioni, 2023).