Il vecchio e i capperi
15 Luglio 2024Balkan, balkan, balkan
30 Luglio 2024Di città in città
Napoli e Lisbona tra luci, riflessi e ombre
Mentre l’estate si fa sentire con tutto il suo calore, noi ci perdiamo tra le pagine di un buon libro! Vi invitiamo a scoprire due città affacciate sul mare, ricche di storia, cultura e misteri: Napoli e Lisbona.
Antonella Cilento in Il sole non bagna Napoli ci conduce in un viaggio intenso e appassionante attraverso le vie di Napoli. Con una scrittura vivida e coinvolgente, l’autrice ci fa scoprire la città partenopea in tutte le sue sfumature: dai vicoli stretti e affollati ai maestosi palazzi, dalle leggende popolari alle storie di vita quotidiana. Il sole non bagna Napoli è un ritratto affascinante di una città che vive in un continuo contrasto tra luce e ombra, bellezza e abbandono, storia e modernità.
Tino Mantarro con E Lisbona sfavillava vi porterà invece tra le strade di una delle città più affascinanti d’Europa. Lisbona, con le sue colline che scendono dolcemente verso il fiume Tago, le sue piazze luminose e i suoi vicoli pieni di vita, è la protagonista di questo mosaico urbano. Passeggiando sulle rive del Tejo e perdendosi nei dedali della città Tino Mantarro è andato alla ricerca di tutti quegli elementi, veri o sognati, che contribuiscono al mito della luce di Lisbona.
Buona lettura e buona estate!
Un reportage narrativo sulla città più raccontata e chiacchierata al mondo: dal momentaneo buio di un distacco di retina, Antonella Cilento entra nelle ombre di una città dove tanto il sole quanto il mare sono apparenze esterne. Napoli, attraversata dal centro alle periferie e lungo i suoi innumerevoli strati temporali, riappare da parole di scrittrici e scrittori, da Felix Hartlaub a Fabrizia Ramondino, da E.T.A. Hoffmann a Eduardo De Filippo, da Giuseppe Montesano ad Anna Maria Ortese e molti altri. Mappe, decumani, specchi, giardini pensili, pavimenti, maghe, picari e madonne ricompongono un puzzle vivente di una creatura, forse femmina, molto antica, sfuggente e notturna: è fatta di carta, è solo immaginaria? Con gli occhi chiusi o al sole, da lontano e da vicino, Napoli sorprende e cattura, qualche volta inganna.
Chi arriva a Lisbona per la prima volta rimane colpito dalla grandezza del fiume, dalla bontà dei pastéis de nata e dalla sua luce. Una luce eccessiva, onnipresente, di un nitore che quasi ferisce gli occhi. Così unica che i portoghesi che vivono all’estero ne provano subito nostalgia. Dopo aver vissuto a Lisbona da studente, Tino Mantarro continua a tornarci per scoprire i segreti che nasconde questa città: ha passeggiato lungo le rive del Tejo, ha conversato con passanti occasionali, origliato i discorsi sui bus mentre si muoveva per incontrare professori di fisica, ispettori di polizia, meteorologi, comandanti di navi, astronomi, venditori di candele. Si è tuffato nei libri di Antonio Tabucchi e Fernando Pessoa, visitando gli angoli meno raccontati, andando allo stadio da Luz per vedere il Benfica, pagaiando lungo l’immenso estuario. Andando alla ricerca di tutti quegli elementi, veri o sognati, che contribuiscono al mito della luce di Lisbona.