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10 Ottobre 2024Storia di una linea bianca
Gorizia, il confine, il Novecento.
Una riflessione storica di Alessandro Cattunar con le illustrazioni di Elena Guglielmotti
Da oggi in libreria Storia di una linea bianca di Alessandro Cattunar, con le illustrazioni di Elena Guglielmotti. Storia di una linea bianca racconta attraverso memorie e immagini la storia di quella linea tracciata a Gorizia nel settembre 1947. Un tratto bianco che ha diviso in due la città, la storia di una terra segnata dalla convivenza tra popoli e culture diverse. Una riflessione su quanto sia difficile scegliere da che parte stare, rinunciando a una parte di sé.
“Storia di una linea bianca” comincia da un giorno particolare: il 16 settembre del 1947. In quel giorno i militari Alleati stanno tracciando la linea di confine che separerà l’Italia e la Jugoslavia, una linea bianca che divide il territorio di Gorizia in modo piuttosto arbitrario. In un cortile a poca distanza dal centro della città, in via del Rafut, una mucca viene fotografata mentre tiene due zampe da una parte e due zampe dall’altra della linea appena tracciata. Alla sua destra vediamo la stalla, a sinistra il fieno.
Alessandro Cattunar ci racconta che guardando questa fotografia ha immaginato «che quella mucca stesse protestando. Che stesse a cavallo del confine apposta, come per dire che lei non era disponibile a fare una scelta, non era disposta a rinunciare a una parte fondamentale di quello che era sempre stato il suo mondo, la sua casa. Recuperando poi un filmato Luce, mi sono reso conto che effettivamente si vede uno dei padroni della mucca provare a trascinarla verso la stalla, e l’animale oppone resistenza. Non vuole spostarsi. Mi è subito sembrata la metafora perfetta di ciò che hanno vissuto, in quei giorni, tante famiglie goriziane, che si sono trovate a fare i conti con una linea di confine che andava a tagliare, a dividere, il loro mondo, obbligando le persone a scegliere da che parte stare, e a cosa rinunciare. Alla casa, al lavoro, a una parte della famiglia, a vedere realizzarsi i propri ideali politici. Quella linea rappresenterà la parte finale della cortina di ferro, e capire perché passa proprio lì, proprio sotto quella mucca, è la domanda a cui il libro cerca di dare una risposta».
Una linea di gesso bianco attraversa un cortile. Al centro del cortile, sopra alla linea, c’è una mucca. Ha due zampe da una parte e due zampe dall’altra. La bestia sembra indecisa, non sa da che parte stare. O, forse, ha saggiamente deciso di non scegliere, di non accettare una divisione innaturale di quella che è sempre stata la sua casa. La mucca non sa che quella linea divide due Stati, due modelli economici, due concezioni del mondo. La mucca non sa che quella linea che le passa sotto le zampe è il tratto conclusivo della cortina di ferro, e che è il frutto di eventi storici complessi e drammatici. La mucca non sa che anche i suoi padroni, come tutti gli abitanti di Gorizia, dovranno decidere se optare per l’Italia o per la Jugoslavia.
Questa è la storia di quella linea bianca, tracciata nel settembre 1947. Questa è la storia di una terra segnata dalla convivenza tra popoli e culture diverse. Una riflessione su quanto sia difficile scegliere da che parte stare, rinunciando a una parte di sé.
- Alessandro Cattunar a Quante storie condotto da Giorgio Zanchini, RAI 3, 4 marzo 2025
- “Storia di una linea bianca” di Alessandro Cattunar a Quarta di copertina
Alessandro Cattunar

ALESSANDRO CATTUNAR Goriziano d’origine, è dottore di ricerca in Storia contemporanea e insegnante. Con l’Associazione Quarantasettezeroquattro, di cui è presidente, si occupa di public history cercando di raccontare
il confine tra Italia e Jugoslavia servendosi di forme espressive e linguaggi sempre diversi, dall’audiovisivo al teatro, dalla performance alle installazioni artistiche. È curatore dei progetti “Strade della memoria. Archivio della memoria dell’area di confine”, “Topografie della memoria. Museo diffuso dell’area di confine” e del museo multimediale “Lasciapassare/ Prepustnica”. Si occupa anche di produzioni audiovisive e teatrali ed è condirettore di “In\Visible Cities. Festival urbano multimediale”. Oltre ad articoli accademici ha pubblicato il volume Il confine delle memorie. Storie di vita e narrazioni pubbliche tra Italia e Jugoslavia 1922–1955 (Mondadori, 2014).
Elena Guglielmotti

ELENA GUGLIELMOTTI È un’art director italo-slovena. Ha lavorato sia in Italia che all’estero, ricoprendo il ruolo di visual designer presso agenzie di comunicazione e consulenza. Oltre al suo impegno come progettista grafica, si dedica anche all’illustrazione e all’insegnamento.
Eventi
Giovedì 26 ottobre
GORIZIA, Auditorium Formedil
Rassegna Il libro delle 18.03
ore 18.03
Alessandro Cattunar ed Elena Guglielmotti
dialogano con Igor Devetak, direttore del Primorski dnevnik
Venerdì 27 ottobre
UDINE, Circolo Nuovi Orizzonti Arci Udine Rizzi
Rassegna Connessioni
Alessandro Cattunar ed Elena Guglielmotti dialogano con Monica Mosolo e Kathrine Duriatti
Incontro a cura della Associazione culturale Bottega Errante e in collaborazione con Quarantasettezeroquattro
Scopri il confine goriziano
Il confine orientale non è una linea qualunque: nel Novecento ha stabilito equilibri che ancora oggi influenzano le vite dei paesi che qui confinano e quelle di chi abita questa terra di frontiera. Bottega Errante Edizioni nasce su questa terra di frontiera e volge il suo sguardo naturalmente al confine e oltre. In preparazione al 2025, anno in cui Gorizia e Nova Gorica saranno insieme Capitale della cultura europea ecco una selezione di libri BEE per scoprire, approfondire, esplorare il confine:
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Bestiario di confine
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Gorizia capovolta
€13,00 -
Il figlio della lupa
€20,00 -
Storia di una linea bianca
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