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Alla scoperta del Mediterraneo con Paolo Rumiz e Senko Karuza
Alle 22.50 di oggi cade il solstizio d’estate: sarà il giorno più lungo del 2024 e quello con il Sole più alto. Inizia ufficialmente la stagione estiva, che da sempre è considerata ideale per leggere, per farci trasportare dalle storie in luoghi lontani e affascinanti.
Se appartenete a quei lettori che stilano una lista di letture estive, che siate in spiaggia, in montagna, su una barca a vela o semplicemente rilassati in giardino, abbiamo qualche consiglio per voi!
Iniziamo con Paolo Rumiz, amatissimo scrittore e giornalista italiano, che ha viaggiato in tutto il mondo usando i mezzi più diversi: a piedi, in bici, in treno e in barca a vela. Veleggiando sulle tracce della Serenissima, Rumiz intreccia storia, geografia e narrazione personale in “La rotta per Lepanto”, un reportage da un mare che guarda a Est, ma che a specchio racconta chi siamo stati, la nostra origine, il senso profondo di un’Europa fatta di genti diverse.
Per rimanere nell’ambiente Adriatico non possiamo che segnalarvi una lettura curiosa e originale: Senko Karuza, con il suo libro “Isola. Storie di un filosofo-chef dal cuore dell’Adriatico“. Karuza ci porta a scoprire la vita sull’isola di Vis (Lissa), un lembo di terra sovraffollato d’estate e semideserto nelle altre stagioni, dove la comunità vive con i suoi ritmi, con le sue delusioni e con le sue meraviglie. L’isola è un universo a sé, un equilibrio di privazioni e piaceri della tavola, ritmi di vita lenti e pensiero profondo.
Buona lettura e buon vento!
Il cuore di questo viaggio è l’incontro con uomini e donne di mare, seguendo le tracce della Serenissima sparse ovunque e con la malinconia che solo l’orizzonte ti può regalare. Ci sono baie solitarie, soste in osterie, marinai di poche parole. E poi ci sono i luoghi: Venezia, gli Arsenali, Parenzo, Pola, il Quarnaro, Lussino, Ragusa, le Bocche di Cattaro, Corfù, posti carichi di storia, di bellezza, di colori e sapori forti. E ancora, i popoli, quelli che evocano immaginari mai sopiti come i morlacchi, i turchi, gli slavi e una terra, quella dei Balcani, appena uscita da una delle grandi tragedie del Novecento. Un reportage da un mare che guarda a Est, ma che a specchio racconta chi siamo stati, la nostra origine, il senso profondo di un’Europa fatta di genti diverse.
Terra troppo affollata d’estate e semideserta nelle altre stagioni dell’anno, abitata dai pochi che hanno deciso di rimanere a coltivare la terra, gli ulivi e le vigne; circondata da un mare sempre più povero di pesce, solcato da sparuti traghetti che portano in terraferma dal dentista, a scuola, ad approvvigionarsi e che riversano sull’Isola curiose figure in fuga dalla frenesia delle città. L’Isola è un modo di vivere dentro al quale Senko Karuza ci conduce assieme alla comunità degli isolani – il “noi” narrante –, è un viaggio dentro la natura mediterranea, negli odori della macchia e del mare, dentro la vita dei pescatori e il lavoro dei contadini, al riparo dalle gelide raffiche di bora e con il profumo della torta marmorizzata della zia Anka di cui nessun altro conosce la ricetta…
L’Isola è Vis, Lissa, ed è tutte le isole dell’Adriatico e del Mediterraneo, accomunate dal medesimo destino: essere un universo a sé, un equilibrio di privazioni e piaceri della tavola, ritmi di vita lenti e pensiero profondo.