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Storie di un filosofo-chef dal cuore dell'Adriatico
Senko Karuza lo scrittore-lavoratore che pianta, annaffia, ara, pesca, ospita, cucina, vivendo immerso nella natura
Arriva in libreria “Isola. Storie di un filosofo-chef“ dello scrittore Senko Karuza, tradotto da Ginevra Pugliese ed edito da Bottega Errante Edizioni.
In “Isola. Storie di un filosofo-chef dal cuore dell’Adriatico” Senko Karuza racconta di un lembo di terra troppo affollato d’estate e semideserto nelle altre stagioni dell’anno. L’isola è abitata dai pochi che hanno deciso di rimanere a coltivare la terra, gli ulivi e le vigne; circondata da un mare sempre più povero di pesce, solcato da sparuti traghetti che portano in terraferma dal dentista, a scuola, ad approvvigionarsi e che riversano sull’Isola curiose figure in fuga dalla frenesia delle città.
Karuza ci conduce in un viaggio dentro la comunità dell’isola e la natura mediterranea, negli odori della macchia e del mare, dentro la vita dei pescatori e il lavoro dei contadini, al riparo dalle gelide raffiche di bora e con il profumo della torta marmorizzata della zia Anka di cui nessun altro conosce la ricetta…
L’Isola è Vis, Lissa, ed è tutte le isole dell’Adriatico e del Mediterraneo, accomunate dal medesimo destino: essere un universo a sé, un equilibrio di privazioni e piaceri della tavola, ritmi di vita lenti e pensiero profondo.
Nostro figlio, di cui siamo orgogliosi perché studia a Zagabria, ora non è più il nostro vanto, è diventato vegetariano, e noi non ce l’aspettavamo. Come un sedicente re che può tutto, dice: mangiate cadaveri! Subito ci viene da sputare tutte le parolacce che conosciamo e da difendere l’intingolo e la vita, ma il nostro parente ci calma, ci poggia una mano sulla spalla e ci fa riaccomodare sulla sedia. Lascialo, dice, ancora non sa che anche la bietola respira.
Immaginare un'isola
Il viaggio sull'Isola di Ginevra Pugliese
Ho tradotto, letto e immaginato i racconti di Senko Karuza visualizzandoli nella mia mente. Tuttavia sentivo il bisogno di vedere quei luoghi e certe situazioni dal vivo. Così nell’estate del 2010 sono andata con mio marito e i miei due bambini a trascorrere le vacanze a Vis nella baia sperduta e segreta di Senko.
Quel viaggio è stato fondamentale per la riuscita della traduzione, perché anche se lui non nomina mai esplicitamente questi luoghi, è di essi che parla nelle sue storie. Durante il mio girovagare per l’isola ho trovato il villaggio abbandonato con la Casa della cultura presente nel racconto Il teatro. Una nassa abbandonata e arrugginita, buttata sugli scogli, davanti alla konoba di Senko mi ha fatto subito pensare al suo racconto La nassa.
Nella baia dove alloggiavamo non c’era elettricità, il frigorifero era alimentato da un generatore a gas, in casa accendevamo le lampade a petrolio e quando uscivamo di sera portavamo con noi una torcia per poter vedere dove mettevamo i piedi. Nelle notti di scirocco era impossibile dormire.
La mattina vedevamo Senko, a volte apparentemente furioso, armeggiare sulla sua barca, gettare reti da pesca o partire rumorosamente a gran velocità sulla superficie del mare… per me erano tutti flash, immagini vivide che sembravano uscite direttamente dai suoi racconti.
Mentre noi raggiungevamo la baia sperduta con la nostra auto da città, procedendo a passo d’uomo lungo un tortuoso sentiero sterrato pieno di pietre grandi e appuntite (che ci costrinsero persino a portare l’auto dal meccanico a Vis), Senko percorreva quello stesso sentiero a tutto gas a bordo di una grande e scassata Mercedes senza targa.
Ho trovato molti riscontri tra la vita reale e le scene descritte nei suoi racconti.
Senko parte da situazioni reali, vissute da lui o da altri, per poi elaborarle nei suoi racconti. Sebbene li camuffi, a furia di tradurlo mi sembra di conoscerlo così bene da riuscire a scoprire ogni suo travestimento.
Per diversi anni, dal 2009 al 2023, la mia traduzione di questi racconti è rimasta ferma nella memoria del mio computer. A un certo punto, ho deciso di abbellirli accostando a ogni titolo una fotografia scattata da me negli ultimi anni in varie isole della Dalmazia, della Sicilia e della Sardegna ispirandomi a questi racconti. Sarebbe stato magnifico pubblicare il libro di Senko arricchito con delle immagini. Ho pensato anche che alcuni di questi racconti si presterebbero molto bene a essere adattati in cortometraggi. Chissà, forse qualche regista e sceneggiatore potrebbe pensarci, prima che il mondo autentico delle isole scompaia del tutto, rovinato dalla globalizzazione e dal turismo.
Rassegna stampa
Isola è uno zibaldone di pensieri, frammenti di vita sospesi tra il mondo di prima – dove bastava una barca, un asino e una vigna per essere felici – e quello di oggi dove all’improvviso ci si rende conto «che il pesce nel mare non è nostro ma europeo e che noi isolani, piccoli pescatori, non abbiamo nessun diritto su di esso!».
Federica Manzon
“Isola è un viaggio narrativo dal quale usciamo più consapevoli ma anche più dubbiosi”
Salvatore Greco
- Conquistare un sogno costa poco, solo la vita, di Federica Manzon su TTL, La Stampa sabato 1° giugno 2024
- La storia di Senko Karuza potrebbe convincervi ad abbandonare finalmente la città di Roberto Carvelli, Rivista Studio, 6 giugno 2024
- Senko Karuza anteprima. Isola di Carlo Tortarolo, Satisfiction
- “Isola” di Senko Karuza, una recensione di Sara Verghi, Meridiano 13, 24 giugno 2024
- Isola su Move, 29 maggio 2024
- Senko Karuza, “Isola” le storie di un filosofo-chef dal cuore dell’Adriatico, Fatti Italiani, 29 maggio 2024
- Overtourism e nostalgia nel nuovo libro del filosofo-chef Senko Karuza di Salvatore Greco, ARTRIBUNE, 18 agosto 2024
- Senko Karuza: Vodič po otoku publiciran na talijanskom jeziku di
SENKO KARUZA è uno scrittore, poeta e intellettuale croato (ma anche filosofo, chef sopraffino, produttore di vini e lupo di mare). Nato a Spalato il 18 giugno 1957, ha trascorso l’infanzia e la giovinezza sull’isola di Vis (Lissa). Ha frequentato le scuole a Spalato e poi ha studiato filosofia a Zagabria. A differenza di altri colleghi che hanno lasciato la periferia per fermarsi a vivere e lavorare in città, Karuza ha lasciato la città per ritirarsi sull’isola di Vis, dove in estate accoglie i naviganti e i turisti nella sua originale konoba (cantina) in una baia sperduta. Ha pubblicato otto raccolte di racconti e due sillogi, tradotte in diverse lingue straniere.
GINEVRA PUGLIESE è originaria di Portogruaro (VE). Nel 1996 si è laureata in Lingua e letteratura serba e croata presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Trieste, dove ha insegnato per alcuni anni come docente a contratto. È autrice per le Edizioni Goliardiche del manuale di lingua bosniaca, croata, montenegrina, serba Sretan put! (quinta edizione del 2022) e del manuale di lingua italiana per bosniaci, croati, montenegrini, serbi Un amico speciale (2005). Ha tradotto narrativa, poesia e letteratura per ragazzi di autori provenienti da Bosnia, Croazia, Serbia. Vive a Trieste.
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