Il viaggio infinito del Principe Irlandese
2 Aprile 2024E al mattino arriveranno i russi
15 Aprile 2024La rotta per Lepanto
€16,00
Ah, Lepanto. La battaglia navale… Ma dove sta esattamente?, ci chiedono dalla barca accanto. Scende la notte, l’aria è immobile, il cielo brontola attorno a San Marco. Isola di San Giorgio, molo della Compagnia della Vela. Il più bel posto del mondo. Non c’è un turista, ma davanti hai Venezia che luccica dalla Giudecca all’Arsenale. Così andiamo a Lepanto. E Lepanto, come ogni luogo del mito, nessuno sa bene dove sia. Paolo Rumiz
Autore: Paolo Rumiz
Collana: Camera con vista / 44
Anno: 2024
Formato: 13×20
Pagine: 145
ISBN: 9 791255 670322
Leggi l’estratto.
Disponibile in ebook.
Il cuore di questo viaggio è l’incontro con uomini e donne di mare, seguendo le tracce della Serenissima sparse ovunque e con la malinconia che solo l’orizzonte ti può regalare. Ci sono baie solitarie, soste in osterie, marinai di poche parole. E poi ci sono i luoghi: Venezia, gli Arsenali, Parenzo, Pola, il Quarnaro, Lussino, Ragusa, le Bocche di Cattaro, Corfù, posti carichi di storia, di bellezza, di colori e sapori forti. E ancora, i popoli, quelli che evocano immaginari mai sopiti come i morlacchi, i turchi, gli slavi e una terra, quella dei Balcani, appena uscita da una delle grandi tragedie del Novecento. Un reportage da un mare che guarda a Est, ma che a specchio racconta chi siamo stati, la nostra origine, il senso profondo di un’Europa fatta di genti diverse.
PAOLO RUMIZ Scrittore e giornalista triestino, inviato speciale del “Piccolo” di Trieste ed editorialista de “La Repubblica”. Esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana. Nel 2001 invece segue, prima da Islamabad e poi da Kabul, l’attacco statunitense all’Afghanistan. Vince tra gli altri il prix Bouvier (2015) e la medaglia d’oro per l’impegno europeo assegnato dalla Fördergesellschaft für Europäische Kommunikation. Tra i suoi libri, quasi tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: Tre uomini in bicicletta; È Oriente; La leggenda dei monti naviganti; Annibale, Il bene ostinato; Maschere per un massacro; A piedi; Trans Europa Express; Morimondo, Come cavalli che dormono in piedi; Il ciclope; Appia; La cotogna di Istanbul; Il filo infinito; Il veliero sul tetto; Canto per Europa. Per BEE ha pubblicato nel 2020 Vento di terra (3 edizioni) e nel 2022 La linea dei mirtilli.
Dello stesso autore
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La linea dei mirtilli
€18,00 -
Vento di terra
€14,00
Peso | 01 kg |
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Dimensioni | 13 × 1 × 20 cm |
1 recensione per La rotta per Lepanto
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Molfy –
“Un viaggio in barca a vela la cui partenza è Venezia e l’arrivo Lepanto: in mezzo, la bellezza e la magia di un Adriatico al centro della Storia.”
Dopo aver letto un precedente lavoro di Rumiz eidealmente seguito nel suo cammino di scoperta saldamente ancorato alla terra tra cavità, antri, faglie e montagne, ammaliata dalla sua scrittura, non ho saputo resistere al richiamo del nuovo racconto che, come canto di sirene, mi ha attirata a sé e portata per mare. Nessun albero maestro a cui farmi legare e nessun tentativo di oppormi al fluttuare tra le onde si sono frapposti tra me e le pagine di questo diario di bordo. Ho levato l’àncora e via.
‘La rotta per Lepanto’ è, come annunciato in una nota, il reportage di una navigazione intrapresa nel 2004 sulle tracce della Serenissima, la quale tanto impresse i segni del suo dominio terracqueo in Adriatico da farne scorgere ancora la presenza negli idiomi, nella toponomastica, nelle genti.
Inseguendo lo scorrere dei paragrafi, brevi appunti di viaggio e annotazioni storiche, si incontrano popoli e luoghi i cui nomi evocano leggendarie vicende, lupi di mare dalla pelle ispessita dal tempo, turisti che nulla sanno e cui nulla importa del passato (e, mi verrebbe da dire, men che meno del futuro, presi come sono a consumare il presente).
Leggere Rumiz è stato davvero come salpare, percepire i cambi di vento, lo sciabordìo delle onde, il salmastro che pizzica le narici e rinsecca la pelle. È come se l’autore mi avesse portata con sé, rendendomi partecipe di un rito collettivo, parte di un unico vitale respiro:
“Dopo una notte così non sei più lo stesso, le tue idee sul tempo e la distanza cambiano. Quattro nodi sono un’andatura esasperante per un uomo del terzo millennio. Ma lentamente questa lentezza ti possiede. Ti invade un immenso, taciturno e incomunicabile rispetto della natura. Non sei più nessuno come individuo. Sei solo una delle anime che a milioni sono passate di qui. […]”
‘La rotta per Lepanto’, oltre a rievocare la madre di tutte le battaglie “sul mare della storia”, diventa anche un’occasione per riscoprire e rivalutare il legame che le nostre terre a nordest da sempre hanno con l’Oriente, proprio in virtù dell’Adriatico e del vessillo di San Marco. Costantinopoli e Alessandria d’Egitto paiono così a noi più vicine di Roma, come del resto attesta lo stesso cristianesimo aquileiese.
L’acqua rimescola, purifica, trasporta, vivifica e rinnova: genti diverse si rispecchiano in essa, riconoscendovi il riflesso di un’origine comune.