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16 Novembre 2023La ferrovia dello Sciliar
di Andrea Piontkowsky
Una storia ambientata tra Milano e l'Alto Adige che racconta di malintesi, casualità e incomprensioni in una zona di confine da sempre contesa.
Oggi arriviamo in libreria con La ferrovia dello Sciliar, esordio narrativo dello scrittore milanese Andrea Piontkowsky. Un romanzo storico con tratti giallistici che ci porta a inizio del XX secolo in una terra di confine, dentro una piccola comunità dell’Alto Adige, nel bel mezzo del piano di costruzione di una linea ferroviaria d’alta montagna per collegare Bolzano e la Val Gardena.
Quello che dovrebbe essere un disegno di sviluppo economico e sociale per Fiè allo Sciliar, località idilliaca incastonata tra prati e montagne, si rivela una fucina di competizioni e sotterfugi. Due studi ingegneristici, uno italiano e l’altro austriaco, si contendono il progetto di sviluppo locale. Gli interessi in gioco fanno emergere la realtà di un paesino di affaristi e intrallazzatori, restii ad accettare novità e ostili agli estranei. Un gruppo coeso di paesani finisce per mettersi di traverso alla realizzazione della linea, fino a quando la comunità non viene sconvolta da un’improvvisa ondata di violenza. Ogni dettaglio porta la gendarmeria a far luce sui rapporti tra i forestieri e i loro affari, ma ben presto si verrà a delineare un quadro molto più complesso.
Una storia che indaga i rapporti tra centro e periferia, tra pianura e montagna, tra l’utopia del progresso e il desiderio di difendere un territorio.
In questo post Andrea Piontkowsky ci racconta dove è nata l’ispirazione per questa storia, tra natura e ricerche d’archivio.
Buona lettura!
Scrivere La ferrovia dello Sciliar è stato un po’ come preparare il panettone, selezionando gli ingredienti, miscelando e lievitando due volte, infine cuocendo per dare la forma finale e definitiva.
L’ispirazione è nata nella sala di un hotel a Fiè allo Sciliar ormai tanti anni addietro. Sfogliare quel libro commemorativo della storia del paese è stata la scintilla: ricordo ancora come fosse oggi la sensazione quasi di stordimento che mi ha pervaso in quell’istante, quando nella testa si sono delineati e allineati i dettagli della storia. Solo chi ha scritto qualcosa sa di cosa sto parlando; la consapevolezza di avere tra le mani una buona idea.
Il difficile è stato mettersi a osservare la scena all’interno della quale si sarebbero dovuti muovere i personaggi, simbolicamente alla finestra di una baita da cui scrutare i paesaggi, i gesti, le genti, le forme del paesaggio.
E scrivendo dello Sciliar e della sua ferrovia ho quasi sbattuto il muso contro la frontiera che separa Italia e Austria: quel confine che oggi, dopo due guerre e infinite contese, è quasi solo topografico e assume un significato molto meno netto di quanto ne avesse cent’anni fa.
Ma la vera rivelazione è stata realizzare, d’improvviso, che le frontiere sono ben più del sottile tratto cartografico o del cippo di confine o, ancora, della sbarra di una dogana: le barriere linguistiche, che allontanano i forestieri, additati come corpi estranei da mettere alla porta; le differenze culturali, che dividono i semplici dagli istruiti; le diverse visioni economiche e sociali.
È in questo contesto che si trovano invischiati i personaggi, nel turbinio degli eventi di un periodo rivoluzionario che, se da un lato fa gridare al progresso, dall’altro viene accolto come una pura e semplice intromissione negli affari della comunità.
Diventa naturale, quindi, che gli eventi dalle tinte gialle siano quasi un pretesto, solo il contorno per raccontare la vita della comunità.
E mentre gli uomini litigano e si contendono le briciole, dall’alto la Natura domina sovrana, con i prati, gli animali, i boschi, le acque e le montagne, fin nel più minuscolo granello di roccia, che da tempo immemore regnano impassibili.
Andrea Piontkowsky
Andrea Piontkowsky
Andrea Piontkowsky nasce nel 1976 a Milano, dove vive con la famiglia. Degli antenati polacchi trasferitisi in Italia due secoli fa resta unicamente il cognome. Ha studiato Scienze Geologiche all’Università di Milano e lavora in una società di consulenza e ingegneria ambientale. Da sempre grande amante della natura e della montagna, in ogni stagione e condizione, ne ammira la potenza, i silenzi e i ritmi. La ferrovia dello Sciliar è il suo romanzo d’esordio.
Appuntamenti
“La ferrovia dello Sciliar” racconta la storia di una piccola comunità dentro a una terra di confine. E come ingredienti ci mette il cambiamento, lo sviluppo economico e la montagna: un fortunato sodalizio?” Intrigante storia, scritta con il cuore e con uno stile scorrevole e molto piacevole. Consigliato!Il papà imperfetto