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17 Marzo 2024Balkan football club, il nuovo libro di Gianni Galleri in libreria!
Viaggio rocambolesco alla ricerca di utopie e rigori sbagliati
Da oggi in libreria il nuovo libro di Gianni Galleri, scrittore e curatore della pagina Curva Est, intitolato Balkan Football Club, viaggio rocambolesco alla ricerca di utopie e rigori sbagliati.
Balkan Football Club nasce da dieci anni di viaggi tra Bulgaria, Romania, Albania ed ex Jugoslavia sulle tracce di vicende e di episodi poco conosciuti che hanno fatto la storia – non solo calcistica – di queste terre. Dal Marakana di Belgrado alle utopie di cemento degli spomenik jugoslavi, dal Maksimir di Zagabria alle sponde del lago di Ocrida, senza generalizzazioni né stereotipi, calandosi fra la gente, entrando nei bar, lungo le strade, sui gradoni di tanti stadi in giro per i Balcani. Un viaggio dall’Adriatico al Mar Nero, lungo il Danubio e la Drina, tra vecchi amici e burberi tifosi, birre e cori, ćevapi e rakija, per provare a decifrare i Balcani attraverso la lente d’ingrandimento del calcio.
Ci si fida di sconosciuti, perché si condividono i sentimenti che provano. Si beve con gente che non si vedrà mai più perché si sa che sono dei nostri. Sono uomini e donne che si emozionano, amano, lottano, mettono a repentaglio grandi cose per i propri colori, per la propria squadra e per la propria città. Da queste persone ho ricevuto alcuni degli abbracci più sinceri e con loro mi sono scambiato certi sorrisi da far impallidire gli innamorati.
Vado di là. Che cosa troverò?
Gianni Galleri racconta il primo viaggio
Ero seduto sul Molo Audace di Trieste, i piedi penzolavano sull’acqua scura e un po’ sporca. Riflettevo, era stata una giornata caldissima di un luglio infuocato. Il sole stava finalmente scendendo e dava un po’ di tregua alla città. “Domani passo il confine, vado di là. Cosa troverò?”. Era la domanda curiosa e ingenua che mi facevo quel giorno. Era la prima volta per me. Non sarebbe stata l’ultima.
Dieci anni dopo aprivo una lattina di birra nel cortile di una casa nella campagna istriana. Il cielo si stava scurendo e il crepuscolo già lasciava campo al buio. Le braccia e le gambe intorpidite dai chilometri trovavano finalmente un po’ di relax, mentre in piedi guardavo l’orizzonte cambiare colore. I due anziani proprietari del B&B ci avevano accolti come l’anno precedente, con una gentilezza e una distanza figlie di un’altra epoca. Quella per noi era l’ultima notte nei Balcani prima del ritorno in Italia. Erano passati dieci anni dalla prima volta.
Fra questi due episodi ci sono un’infinità di storie. Per un decennio i Balcani sono diventati uno dei punti fermi della mia vita. Ogni occasione, ogni week end lungo era la scusa per prendere e partire. Eppure non sarebbe giusto limitare tutto soltanto ai viaggi, perché questo tempo è stato anche l’occasione per leggere un’infinità di libri, per conoscere persone, per scambiare opinioni, per provare a capire, per farsi sempre nuove domande quando mi sembrava di aver risposto a quelle vecchie.
Riguardandomi indietro ho una serie di immagini che resteranno sempre con me. Un abbraccio sincero e sudato sotto il sole cocente di Aidussina/Ajdovščina. “Ma perché volevi fare il biglietto?”, mi dice il mio amico incredulo poco prima della partita. Le foglie cadute di un autunno precoce, gialle come la luce che si riflette sul cemento del memoriale di Bubanj, a Niš, la prima volta che mi ritrovai di fronte a uno spomenik e rimasi senza parole. L’odore delle torce accese in una freddissima domenica mattina nel Banato romeno, mentre tutti accanto a me cantavano cori che io non capivo e accompagnavo solo con i movimenti. Il vento, la pioggia e la nebbia che improvvise ti circondano sulla vetta di un monte bulgaro e tu che non sei preparato, perché a valle si moriva di caldo e fai fatica anche a ritrovare la macchina. Ti fermi e pensi: questa devo raccontarla.
Nelle pagine di Balkan Football Club c’è tutto questo, c’è molto altro, ci sono anche io, ci sono quelle persone, quelle terre, quella luce, quell’amore. Spero di esserne stato all’altezza.
Rassegna stampa
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Scoprire il puzzle dei Balcani dal punto di vista del calcio: è il Balkan football club Paolo Marcolin su Il Piccolo, 29 marzo 2024
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“Balkan Football Club”, un viaggio per tutti i gusti di MARCO SIRAGUSA su Meridiano 13, 28 marzo 2024
- Il socialismo in fuorigioco, viaggio pallonaro nell’Est Europa su La Regione, 7 marzo 2024
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“BALKAN FOOTBALL CLUB” su Sportpeople.it
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Rotolando verso est Balkan Football Club è un libro, anzi un viaggio nell’epica del calcio, di Francesca Bianchi su Badalì News
Gianni Galleri
Il calcio come pretesto, gancio, filtro che abbatte ogni confine, abbassa in modo naturale le difese e semplifica le complessità. Si intitola “Balkan Football Club” il nuovo libro di Gianni Galleri. Sottotitolo: “Viaggio rocambolesco alla ricerca di utopie e rigori sbagliati”.
GIANNI GALLERI Toscano che lavora a Roma, è un grande appassionato di viaggi e crede che il calcio sia uno dei modi migliori per conoscere veramente un luogo. Già autore di diversi reportage, ha al suo attivo collaborazioni con molte testate e siti sportivi italiani. Ha realizzato podcast e documentari sul tifo in Europa dell’Est e nei Balcani. Più che la Champions League, lo emoziona l’odore dei fumogeni in uno sperduto stadio di periferia. Ha pubblicato La città del football; Curva Est; Questo è il mio posto (Urbone Publishing), Pašić. Predrag difende Sarajevo (Garrincha Edizioni).
Il calcio a Fiume/Rijeka
L'intervista di Gianni Galleri per il Festival ESTENSIONI
Per le interviste di Sport e confine, curate da Meridiano13 per il Festival ESTENSIONI, Gianni Galleri ha intervistato Andrea Ponisch, rappresentante della comunità italofona di Fiume, e Francesco Zema, fondatore del progetto CALCI: Comunità Resilienti. È stata l’occasione per descrivere una città che troppo spesso viene etichettata senza realmente conoscerla. La chiacchierata ha affrontato diversi temi, fra cui l’evoluzione storica di Fiume/Rijeka, il campionato in cui Franjo Tuđman ci mise del suo per far perdere l’Nk Rijeka e molte altre storie.
Buona visione!
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