Tra le cime dello Sciliar: divergenze e lotta per un territorio incontaminato
13 Novembre 2023COSTELLAZIONI. Parole dai Balcani
28 Novembre 2023Il destino che mi portò a Trieste
di Radoslav Petković
Un intreccio raffinato di viaggi avventurosi e trame segrete, con personaggi storici e fantastici che giocano con il destino.
Scrittore dallo spirito esplorativo e dall’immaginazione traboccante, Radoslav Petković è considerato l’erede e il successore di Danilo Kiš e Borislav Pekić.
In Il destino che mi portò a Trieste incontriamo Pavel Volkov, giovane tenente della marina imperiale russa, mentre parte per un viaggio avventuroso che lo porta dal Baltico al Mediterraneo, da Corfù a Trieste con una missione segreta: spiare la colonizzazione dei Balcani ed esaminare la possibilità di una conquista navale dell’Adriatico meridionale. Nel 1806 Volkov arriva a Trieste, tra le incursioni delle truppe napoleoniche e la dominazione degli Asburgo. Per il giovane tenente la città si rivela teatro di sorprendenti scoperte e strane conoscenze: un maltese di nome Corto, un pittore di icone, il governatore del Porto Franco, il capitano di una nave corsara. E una donna, di cui si innamora.
Un salto temporale di un secolo e mezzo ci porta nel cuore dei tumulti della rivoluzione ungherese e dell’intervento sovietico a Budapest: il cerchio si chiude ed emerge il filo che lega tutti gli accadimenti e gli eventi della Storia.
Un romanzo d’avventura, diviso in tre libri, che tra naufragi e tradimenti si interroga sul diritto dell’individuo di opporsi al proprio destino e al fato.
Buona lettura!
Come conobbi il conte Đorđe Branković
Conobbi il conte e ultimo despota dei serbi così come lo vide Pavel Volkov quando aprì il baule di Spiridione e vi scoprì il ritratto di “un uomo dai capelli bianchi e con una barba bianca infinitamente lunga; indossava un abito regale color porpora; alla sua sinistra si trovava un grosso volume, […] sopra il volume si distingueva molto bene una corona”. Io lo incontrai per la prima volta una sera di settembre di metà anni Novanta a Belgrado sul banco di una libreria che non saprei ritrovare. Đorđe Branković mi fissava dalla copertina di un romanzo dal titolo intrigante di un autore di cui conoscevo solo il nome e lo acquistai. Iniziai a leggerlo durante le serate dell’estate successiva che trascorrevo in una villa sul colle di San Vito, il Civico Museo Sartorio, dove prestavo attività di volontariato per gli eventi di “Musei di sera”. Leggevo e mi aspettavo che Pavel comparisse da un momento all’altro in uno dei saloni, come quella sera del 1806 in occasione del Vidovdan nella villa di Teodorovich. Forse è stato il destino che mi hanno fatto incontrare il conte e despota Đorđe Branković, l’ufficiale di marina Pavel Volkov, lo storico jugoslavo Pavle Vuković, e tutti gli altri, e il loro creatore, Radoslav Petković, un “demiurgo” dispettoso che si diverte con il lettore e soprattutto con il traduttore conducendoli in una Trieste veritiera e in una illusoria, facendogli conoscere personaggi storici reali e altri presunti tali, facendoli assistere a fatti storici effettivamente accaduti e a altri immaginati ma che paiono attendibili. Così, io ho detto sì al destino che mi ha fatto conoscere il conte Đorđe Branković assieme ai suoi compagni di viaggio e ho accettato tutte le conseguenze che questo incontro ha comportato nel passato, nel presente e nel futuro.
Rosalba Molesi
Il destino che mi portò a Trieste - Recensioni
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“Il destino che mi portò a Trieste” di Radoslav Petković: una recensione, di Martina Napolitano su Meridiano 13, 15 marzo 2024
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Le onde del destino, di Riccardo Cenci su Pulp Magazine, 6 febbraio 2024
- Puntata radiofonica di Sconfinamenti interamente dedicata a Il destino che mi portò a Trieste, con ka traduttrice Rosalba Molesi e Elisa Copetti e Erika Milite di Bottega Errante , 15 febbraio 2024
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Viaggiando con Radoslav Petković di Marco Jakovljević per andergraund.it
Un romanzo storico, un racconto d’avventura, un diario di bordo, una ricostruzione fedele di ambientazioni urbane e di eventi che hanno segnato un’epoca. Ma anche: un macrolibro composto da tre diverse narrazioni, intrecciate tra loro da un filo non calcato ma percettibile così come pare a tratti percettibile il destino, che alle volte sembra giocare con noi, come con personaggi finzionali, a suon di coincidenze, echi e strani, quasi sospetti, dejà vu. Martina Napolitano, Meridiano 13
La qualità narrativa di Petković si rivela nella capacità di far presentire il mistero che abita le nostre vite, lo smarrimento che le infesta. Il mondo è ostile e, cosa ancor peggiore, indifferente. Riccardo Cenci, Pulp Magazine
L'autore: Radoslav Petković
Radoslav Petković (Belgrado, 1953). Autore affermato fin dagli anni Settanta, come romanziere e saggista, nonché traduttore dall’inglese, vive e lavora a Novi Sad. Alla prima pubblicazione de Il destino che mi portò a Trieste riceve i premi NIN (per il migliore romanzo serbo), B92, Borba e Meša Selimović. Ha curato le traduzioni in serbo di Chesterton, Tolkien, Defoe e Stevenson. Suoi scritti sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, greco, ungherese, bulgaro, sloveno, slovacco e macedone. È la prima volta che un suo romanzo esce in Italia. Nel 2003 un suo racconto è stato inserito nell’antologia Casablanca serba (Feltrinelli).